L'aggravante dell'uso di un'arma da fuoco, prevista dall'art. 629 cpv. c.p., può essere ritenuta sussistente anche in assenza di una specifica contestazione nell'imputazione, purché il fatto descritto contenga l'indicazione dell'utilizzo dell'arma da parte dell'imputato. La giurisprudenza di legittimità ritiene sufficiente l'enunciazione in fatto dell'aggravante, senza necessità di una sua espressa contestazione formale nell'imputazione, in applicazione del principio di tassatività delle circostanze aggravanti. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la sussistenza dell'aggravante, anche in assenza di una sua specifica contestazione nell'atto di imputazione, purché il fatto descritto contenga l'indicazione dell'utilizzo dell'arma da parte dell'imputato. Tale orientamento giurisprudenziale mira a garantire il rispetto del principio di tassatività delle circostanze aggravanti, evitando formalismi che potrebbero pregiudicare l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato.