La realizzazione di un manufatto edilizio in zona sismica, anche se di modeste dimensioni e con caratteristiche di precarietà, è soggetta all'osservanza delle norme di sicurezza previste dalla legge per le costruzioni in tali aree, indipendentemente dalla sua riconducibilità al regime di cui all'art. 20 della legge regionale siciliana n. 4/2003. Pertanto, l'ordine di sospensione dei lavori emesso ai sensi dell'art. 22 della legge n. 64/1974 (ora art. 97 del d.P.R. n. 380/2001) è legittimo, in quanto il manufatto in questione, pur presentando caratteristiche di precarietà, rientra nella nozione di "costruzione" ai fini dell'applicazione della disciplina antisismica, non essendo sufficiente la mera natura dei materiali utilizzati per escluderne l'assoggettamento a tale normativa. La comunicazione di avvio del procedimento non è necessaria per l'adozione del provvedimento di sospensione dei lavori, in quanto trattasi di atto dovuto in caso di accertata violazione delle norme in materia di costruzioni in zone sismiche, senza spazio per momenti partecipativi del destinatario.