Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 10190 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:10190SENB

Massima

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Il provvedimento di annullamento d'ufficio di una gara pubblica, adottato dall'amministrazione in considerazione di vizi procedurali emersi, anche a seguito di un ricorso giurisdizionale proposto da un concorrente, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio instaurato avverso gli atti di gara impugnati. In tale ipotesi, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale, le spese del giudizio vanno poste a carico dell'amministrazione, che è altresì tenuta a rifondere alla parte ricorrente il contributo unificato versato. L'annullamento d'ufficio, disposto ai sensi dell'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, consente all'amministrazione di rimuovere gli atti viziati della procedura di gara, ripristinando la legalità e garantendo il rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Tale potere di autotutela, esercitato tempestivamente dall'amministrazione a fronte di irregolarità procedimentali, quali la non corretta nomina della commissione giudicatrice o l'errata apertura delle buste delle offerte, rappresenta uno strumento essenziale per assicurare la regolarità e la trasparenza delle procedure di affidamento di contratti pubblici, tutelando al contempo la par condicio tra i concorrenti e l'interesse pubblico sotteso all'espletamento della gara. L'annullamento d'ufficio, disposto in sede giurisdizionale o in autotutela, determina la caducazione di tutti gli atti successivi, connessi e consequenziali, consentendo all'amministrazione di avviare una nuova procedura di gara, nel rispetto della normativa vigente e dei principi di imparzialità e buon andamento.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/10/2016

N. 10190/2016 REG.PROV.COLL.

N. 09260/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 9260 del 2016, proposto da:
Almaviva – The Italian Innovation Company s.p.a., in persona del legale rappresentante
p.t.
, in proprio e quale mandataria del costituendo r.t.i. con Almaviva Tunisie SA e BLS International Service Ltd., rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), presso il cui studio in Roma, Via A. Gramsci n. 24, ha eletto domicilio

contro

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici in Roma, Via dei Portoghesi n. 12,…

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