Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33082 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33082PEN

Massima

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La qualifica di pubblico ufficiale spetta non solo a colui che concorre a formare la volontà dello Stato o degli altri enti pubblici, ma anche a chi è chiamato a svolgere compiti aventi carattere accessorio o sussidiario ai fini istituzionali degli enti pubblici, poiché anche in questo caso ha luogo, attraverso l'attività svolta, una partecipazione, sia pure in misura ridotta, alla formazione della volontà della pubblica Amministrazione. Pertanto, per rivestire la qualifica di pubblico ufficiale, non è indispensabile svolgere un'attività che abbia efficacia diretta nei confronti dei terzi, giacché ogni atto preparatorio, propedeutico ed accessorio che esaurisca nell'ambito del procedimento amministrativo i suoi effetti certificativi, valutativi o autoritativi, comporta, in ogni caso, l'attuazione dei fini dell'ente pubblico e non può essere isolato dal contesto delle funzioni pubbliche. La violazione degli strumenti urbanistici, pur non potendosi questi configurare come norme di legge o di regolamento, integra, nei congrui casi, il reato di abuso di ufficio, in quanto rappresenta solo il presupposto di fatto della violazione della normativa legale in materia urbanistica alla quale deve farsi riferimento quale dato strutturale della fattispecie delittuosa prevista dall'articolo 323 del codice penale. Pertanto, il rilascio di un nulla osta in violazione delle norme di attuazione di un piano paesaggistico, che vietano specifici interventi, può integrare il reato di abuso di ufficio, indipendentemente dalla qualificazione giuridica di tali norme. Inoltre, la giurisprudenza di legittimità ha affermato in modo consolidato che, in caso di contrasto tra le previsioni di un piano paesaggistico e quelle di un piano regolatore generale, deve prevalere la disciplina più restrittiva del piano paesaggistico, in quanto finalizzata alla tutela di interessi di rango costituzionale, quali la salvaguardia del paesaggio. Pertanto, l'autorizzazione di interventi edilizi in violazione delle norme del piano paesaggistico può integrare il reato di abuso di ufficio, anche qualora tali interventi fossero astrattamente consentiti dal piano regolatore generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Perugia del 29.4.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CIANFROCCA Pierluigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. LORI Perla, che ha concluso per inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del 21.9.2011 il Tribunale di Ancona aveva riconosciuto (OM…

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