Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 1247 del 2015

ECLI:IT:TARCT:2015:1247SENT

Massima

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Il provvedimento contingibile e urgente adottato dall'autorità amministrativa ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. n. 267/2000 per fronteggiare situazioni di pericolo derivanti da condizioni di dissesto di un fabbricato, può essere legittimamente revocato dall'amministrazione stessa qualora vengano meno i presupposti di urgenza e necessità che ne avevano giustificato l'emanazione, determinando così la cessazione della materia del contendere in un eventuale giudizio di impugnazione proposto avverso tale provvedimento. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento del provvedimento revocato, dichiara la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione del complessivo esito processuale. Il provvedimento contingibile e urgente adottato dall'autorità amministrativa ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. n. 267/2000 per fronteggiare situazioni di pericolo derivanti da condizioni di dissesto di un fabbricato, rappresenta uno strumento eccezionale e temporaneo, finalizzato a tutelare la pubblica incolumità, che può essere legittimamente revocato dall'amministrazione qualora vengano meno i presupposti di urgenza e necessità che ne avevano giustificato l'emanazione. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento del provvedimento revocato, dichiara la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione del complessivo esito processuale, in considerazione della natura cautelare e provvisoria del provvedimento impugnato. L'adozione di un provvedimento contingibile e urgente ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. n. 267/2000 per fronteggiare situazioni di pericolo derivanti da condizioni di dissesto di un fabbricato, rappresenta una misura eccezionale e temporanea, finalizzata a tutelare la pubblica incolumità, che può essere legittimamente revocata dall'amministrazione qualora vengano meno i presupposti di urgenza e necessità che ne avevano giustificato l'emanazione. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta carenza di interesse all'annullamento del provvedimento revocato, dichiara la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione del complessivo esito processuale, tenuto conto della natura cautelare e provvisoria del provvedimento impugnato, adottato dall'autorità amministrativa nell'esercizio dei poteri di cui all'art. 54 del d.lgs. n. 267/2000.

Sentenza completa

N. 00730/2013
REG.RIC.

N. 01247/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00730/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 730 del 2013, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catania, Via G. Leopardi, 103;

contro

Comune di Messina, in persona del Sindaco
pro tempore
, Commissario Straordinario del Comune di Messina, nella qualità di Ufficiale del Governo, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, non costituito in giudizio;
Ufficio del Genio Civile di Messina, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, Assessorato per le Infrastrutture e la Mobilità della Regione …

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