Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35151 del 29 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35151PEN

Massima

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Il reato associativo finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti si configura quando più soggetti, con una precisa ripartizione dei ruoli, agiscono in modo coordinato e consapevole per realizzare un programma criminoso preventivamente concordato, sotto la direzione e il controllo di un capo promotore che sovrintende all'intera attività illecita, fornendo le necessarie risorse finanziarie e logistiche. La prova di tale reato può essere desunta dagli esiti delle intercettazioni telefoniche, dalle operazioni di controllo delle forze dell'ordine, dagli arresti in flagranza di reato dei sodali e dalle loro dichiarazioni di chiamata in correità, la cui valutazione unitaria e complessiva evidenzia la sussistenza di un vincolo associativo finalizzato al perseguimento della comune finalità di incrementare il giro di affari dell'organizzazione criminosa. Il capo promotore dell'associazione, individuato sulla base di tali elementi probatori, è responsabile non solo del reato associativo, ma anche dei singoli reati-fine commessi nell'ambito dell'attività illecita, in virtù del ruolo di direzione e coordinamento svolto nell'ambito del sodalizio. L'applicazione della pena concordata su richiesta delle parti, ai sensi dell'art. 448 c.p.p., comma 1, ultimo periodo, è esclusa quando l'imputato risponde anche del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, in ragione del disposto di cui all'art. 444 c.p.p., comma 1-bis, in relazione all'art. 51 c.p.p., comma 3-bis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. CI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 727/2007 CORTE APPELLO di SALERNO, del 27/11/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) C., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, il difensore Avv.: non e' comparso.

FATTO E DIRITTO

1 - Il Gup de…

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