Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice amministrativo, nell'esercizio della propria giurisdizione, può interpretare e applicare la lex specialis di gara, senza che ciò integri una illegittima disapplicazione dell'atto amministrativo, purché il sindacato giurisdizionale rimanga nei limiti del riscontro di legittimità del provvedimento impugnato, senza sostituire la propria valutazione di merito a quella dell'amministrazione. L'eccesso di potere giurisdizionale, denunciabile ai sensi dell'art. 111, comma 3, Cost., è configurabile solo quando l'indagine svolta dal giudice non sia rimasta nei limiti del controllo di legittimità, ma sia stata strumentale a una diretta e concreta valutazione dell'opportunità e convenienza dell'atto, ovvero quando la decisione finale, pur nel rispetto della formula dell'annullamento, esprima una volontà dell'organo giudicante che si sostituisce a quella dell'amministrazione. Il giudice amministrativo, pertanto, può interpretare e applicare la lex specialis di gara, senza che ciò integri una illegittima disapplicazione dell'atto amministrativo, purché il sindacato giurisdizionale rimanga nei limiti del riscontro di legittimità del provvedimento impugnato, senza sostituire la propria valutazione di merito a quella dell'amministrazione. L'eccesso di potere giurisdizionale è configurabile solo quando l'indagine svolta dal giudice non sia rimasta nei limiti del controllo di legittimità, ma sia stata strumentale a una diretta e concreta valutazione dell'opportunità e convenienza dell'atto, ovvero quando la decisione finale, pur nel rispetto della formula dell'annullamento, esprima una volontà dell'organo giudicante che si sostituisce a quella dell'amministrazione.