Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25612 del 10 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25612PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa si configura quando l'indagato abbia un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'"appartenenza" (il ruolo del partecipe), purché si tratti di indizi gravi e precisi, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Tra tali indicatori rientrano i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi "facta concludentia", nonché le modalità di consumazione delle fattispecie che costituiscono realizzazione degli scopi criminosi, soprattutto nei casi in cui le forme di manifestazione del reato abbiano raggiunto, per la loro intrinseca peculiarità, una notoria cifra di attribuibilità. Inoltre, la permanente "disponibilità" al servizio dell'organizzazione a porre in essere attività anche di bassa manovalanza, così come le frequentazioni stabili con mafiosi, in presenza di determinate condizioni di riscontro, possono assumere rilievo ai fini della dimostrazione della partecipazione associativa, la quale non necessita di una catalogazione in un ruolo stabile e predefinito, essendo il sodalizio mafioso una realtà dinamica che si adegua continuamente alle modificazioni del corpo sociale ed all'evoluzione dei rapporti interni tra gli aderenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale della liberta' di Napoli del 26/03/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alessandrina Tudino;
udito il udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MIGNOLO Olga, che ha concluso per l'annullamento con on rinvio.
RITENUT…

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