Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 485 del 2024

ECLI:IT:CGARS:2024:485SENT

Massima

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Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, privo di alcun titolo edilizio, ha natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso. Tale principio non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. Pertanto, l'attività di repressione degli abusi edilizi tramite l'emissione dell'ordine di demolizione costituisce attività di natura vincolata, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento agli interessati. Inoltre, la mancanza della sottoscrizione dell'atto amministrativo non è sempre idonea, di per sé, a mettere in discussione la validità e gli effetti dell'atto, ove detta omissione non metta in dubbio la riferibilità dell'atto stesso all'organo competente, dovendo confermarsi, con una lettura sostanziale, l'imputabilità di un atto alla pubblica amministrazione in ossequio al più generale principio di correttezza e buona fede. Infine, in presenza di manufatti abusivi non sanati né condonati, gli interventi ulteriori - ancorché riconducibili, nella loro oggettività, alle categorie della manutenzione straordinaria, del restauro e/o risanamento conservativo, della ristrutturazione, della realizzazione di opere costituenti pertinenze urbanistiche - ripetono le caratteristiche di illegittimità dell'opera principale alla quale ineriscono strutturalmente, con la conseguenza che gli stessi non possono essere assentiti, costituendo a loro volta illeciti edilizi.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/07/2024

N. 00485/2024REG.PROV.COLL.

N. 00003/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3 del 2023, proposto dai signori
-OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati Marcello Montana e Rosaria Fabbiani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di San Vito Lo Capo, non costituito in giudizio;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda) n. 01930/2022, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 6 giugno 2024 il Cons. Antonino Caleca e uditi per …

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