Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25011 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:25011PEN

Massima

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Il falso materiale in atto pubblico, di cui all'art. 476 c.p., richiede che il documento falso sia idoneo a provare la provenienza da un ente pubblico, essendo irrilevanti i motivi che hanno determinato la falsificazione. Pertanto, un foglio recante meri riferimenti grafici a un reparto della Guardia di Finanza, senza l'uso di timbri o altri contrassegni peculiari, e con l'indicazione di nominativi di fantasia, non può essere considerato atto pubblico, in quanto assolutamente inidoneo ad attestare la provenienza da un ufficio pubblico. In tal caso, difetta l'elemento oggettivo del reato di falso materiale in atto pubblico, non essendo sufficiente la mera coscienza e volontà di alterare un documento. Tuttavia, la condanna per il reato di peculato continuato, di cui all'art. 314 c.p., può essere ritenuta legittima quando risulti provata, sulla base di una motivazione articolata e immune da vizi, la convergenza tra le dichiarazioni del confidente, le parziali ammissioni dell'imputato e altri elementi di riscontro, valutati complessivamente dai giudici di merito. In tal caso, l'apprezzamento della prova è rimesso alla discrezionalità dei giudici di fatto, se sorretto da adeguata motivazione, e non è censurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1287/2011 CORTE APPELLO di GENOVA, del 23/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Policastro, che ha concluso per l'inammissibilita'.

CONSIDERATO IN FATTO

1. In parziale riforma della sentenza del locale Tribunale in data 21.4.20…

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