Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal Comune di Villanova d'Albenga avverso il provvedimento della Provincia di Savona che aveva accertato irregolarità nella gestione di un impianto di compostaggio, ha affermato il seguente principio di diritto: La normativa in materia di ambiente, in particolare l'art. 178, comma 3, del d.lgs. 152/2006, impone il rispetto di precetti volti a vincolare a condotte virtuose tutti gli attori che intervengono nella vicenda avente ad oggetto i beni classificabili come rifiuti, indipendentemente dallo schermo giuridico che può frapporsi, come nel caso di specie in cui era stata stipulata una concessione per la gestione dell'impianto. Pertanto, anche nella fase di esecuzione dei contratti ad evidenza pubblica, sussistono ipotesi in cui il soggetto pubblico stipulante o gestore di risorse pubbliche può svolgere funzioni autoritative, ove preminenti ragioni di pubblico interesse, come la tutela dell'ambiente, lo giustifichino. Ciò comporta che, in tali casi, non può essere invocato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, essendo prevalente l'esigenza di assicurare il rispetto della normativa ambientale. Nel merito, il Tribunale ha ritenuto infondato il ricorso, in quanto il Comune e la società concessionaria non avevano dimostrato di aver adempiuto alle prescrizioni imposte dalla Provincia a seguito dei sopralluoghi che avevano accertato gravi irregolarità nella gestione dell'impianto, con conseguente rischio di inquinamento di un corso d'acqua. Pertanto, il Tribunale ha respinto il ricorso, condannando il Comune e la società concessionaria al pagamento delle spese di lite in favore della Provincia.