Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16685 del 19 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16685PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla gravità dei fatti addebitati e dalla personalità trasgressiva dell'indagato, anche in assenza di precedenti penali, senza che sia necessaria la dimostrazione di un concreto e attuale pericolo di recidiva, purché la misura cautelare applicata risulti adeguata e proporzionata a fronteggiare tale pericolo, nel rispetto del principio della minima compressione della libertà personale. Il mero decorso del tempo dalla commissione del fatto e dall'applicazione della misura non è di per sé sufficiente a far venir meno le esigenze cautelari, qualora permangano gli elementi indicativi della pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. PACILLI G. A. R - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. DI GIOVINE O. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/12/2022 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere DI GIOVINE Ombretta;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Gargiulo Raffaele, il quale conclude chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere rigettava la richiesta di re…

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