Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45704 del 18 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45704PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, in assenza di plausibili spiegazioni sulla legittima acquisizione dello stesso, integra il reato di ricettazione, anche in presenza di un uso momentaneo del bene, in quanto la consapevolezza della provenienza illecita può essere desunta da qualsiasi elemento, anche indiretto, che dimostri la volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, non è necessaria la piena e completa conoscenza delle circostanze del reato presupposto, essendo sufficiente la rappresentazione della concreta possibilità della provenienza delittuosa del bene e l'accettazione del relativo rischio, senza che sia richiesto il dolo diretto. Pertanto, il dolo eventuale è idoneo a integrare l'elemento psicologico del reato di ricettazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 51/2014 della Corte d'Appello di Palermo dell'8/1/2014;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere dott. Lucia AIELLI;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
L'8/1/2014 la Corte d'Appello di Palermo confermava integr…

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