Il termine per proporre reclamo avverso il provvedimento del giudice delegato nel concordato fallimentare è di dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento stesso, e non di tre giorni, in applicazione del principio di cui all'articolo 26 della legge fallimentare. Il reclamo è tempestivo se proposto entro il termine di dieci giorni dalla comunicazione del provvedimento impugnato, anche qualora la cancelleria non abbia provveduto a tale comunicazione, atteso che l'onere di comunicazione non grava sulla cancelleria ma sulla parte interessata. Il contenuto del provvedimento di omologazione del concordato fallimentare e della decisione sull'opposizione allo stato passivo devono essere riassunti in modo chiaro ed esaustivo nel ricorso per cassazione, al fine di consentire la verifica dell'eventuale errore interpretativo commesso dal giudice di merito nel decreto impugnato. La mancata osservanza di tali oneri di specificità dei motivi di ricorso comporta l'inammissibilità del ricorso stesso.