Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26382 del 17 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26382PEN

Massima

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La diffamazione commessa attraverso dichiarazioni rese nell'ambito di un procedimento giudiziario, quando le stesse siano pertinenti all'oggetto della causa, è scriminata ai sensi dell'art. 598 c.p.p., in quanto l'esercizio del diritto di difesa prevale sulla tutela della reputazione individuale. Il giudice è tenuto a verificare l'applicabilità di tale causa di giustificazione, la quale esclude la punibilità della condotta, anche qualora le affermazioni si rivelino infondate o eccessive, purché siano strumentali alla tutela degli interessi del soggetto nel procedimento in corso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. OLDI Pao - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/05/2012 del Giudice di pace di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Paolo Oldi;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale IZZO Gioacchino, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non costituisce reato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 15 maggio …

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