Il principio di diritto fondamentale che si può estrarre dalla sentenza è il seguente: La decisione giurisdizionale resa da un organo collegiale, anche se uno o più dei suoi componenti siano successivamente dichiarati ineleggibili, resta valida ed efficace, in quanto il momento rilevante ai fini della regolare costituzione del giudice è quello della deliberazione della decisione, non quello della sua successiva sottoscrizione e pubblicazione. Ciò in virtù del principio di conservazione degli atti giurisdizionali, il quale impone di ritenere validi gli atti compiuti dal soggetto dichiarato ineleggibile, salvo impedimento assoluto, al fine di assicurare la continuità e l'indefettibilità della funzione giurisdizionale, a tutela dei diritti fondamentali. Pertanto, la successiva declaratoria di ineleggibilità di uno o più componenti del collegio giudicante non determina la nullità della decisione già deliberata, essendo sufficiente che essa sia sottoscritta dal presidente e dal segretario che hanno partecipato alla seduta, anche se diversi da quelli in carica al momento della pubblicazione. Tale principio trova applicazione non solo nell'ambito del procedimento disciplinare forense, ma in ogni sede giurisdizionale, in quanto espressione di un principio generale volto ad assicurare la stabilità e l'efficacia degli atti giudiziari, a tutela dell'amministrazione della giustizia e dei diritti fondamentali.