Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001 per l'inottemperanza all'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è applicabile anche quando l'abuso sia stato realizzato prima dell'introduzione di tale sanzione, in quanto l'illecito sanzionato è di natura permanente e perdura fino all'effettiva demolizione dell'opera. Pertanto, la mancata esecuzione dell'ordinanza di demolizione, proseguita dopo l'entrata in vigore della norma, impone l'applicazione della sanzione massima di euro 20.000,00, senza che ciò comporti una violazione del principio di irretroattività delle norme sanzionatorie. Tale sanzione è inoltre obbligatoria e indefettibile nei casi in cui l'abuso sia stato realizzato in aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale, come il demanio marittimo, ai sensi dell'art. 27 del d.P.R. n. 380/2001 e dell'art. 142 del d.lgs. n. 42/2004, senza che l'amministrazione debba valutare la proporzionalità della misura sanzionatoria. L'onere di provare l'avvenuta ottemperanza all'ordine di demolizione grava sul destinatario della sanzione, non essendo necessaria la previa notifica di un atto formale di accertamento dell'inottemperanza.