Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6179 del 17 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:6179PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il reato di associazione di tipo mafioso prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. non può essere superata in assenza di elementi concreti che dimostrino la rescissione del vincolo associativo e l'effettivo allontanamento dell'imputato dal gruppo criminale di riferimento, anche in presenza di precedenti concessioni di misure meno restrittive e di autorizzazioni ad allontanarsi dal luogo degli arresti domiciliari. La valutazione delle esigenze cautelari, in tali casi, deve essere effettuata alla luce della presunzione relativa di sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, senza che assumano rilievo decisivo le prospettazioni difensive circa l'irrilevanza dei precedenti penali o le modalità di esecuzione della pregressa misura cautelare meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARACENO ((omissis)) - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/08/2019 del Tribunale di Caltanissetta;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
sentite le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), difensore del ricorrente, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Caltanissetta, con …

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