Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9907 del 14 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:9907PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di ingiuria e diffamazione, la causa di non punibilità della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, cod. pen., sussiste non solo quando il fatto ingiusto altrui integra gli estremi dell'illecito civile o penale, ma anche quando esso sia lesivo di regole comunemente accettate nella civile convivenza. (In applicazione del principio di cui in massima la S.C. ha ritenuto immune da censure la decisione con cui il Tribunale, sovvertendo la statuizione di condanna del primo giudice, ha ritenuto provocatorio il comportamento della persona offesa, dirigente di un'azienda in cui lavorava la moglie dell'imputato, in ragione di espressioni irriguardose proferite all'indirizzo della dipendente, cui aveva fatto riscontro la reazione del marito di quest'ultima sostanziatasi nell'immediato inoltro ad un blog di mail sferzante nei confronti della predetta dirigente).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto il 30.10.2010 da:

avv. (OMISSIS), difensore della parte civile (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Milano del 14 giugno 2010;

nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

Letto il ricorso e la sentenza impugnata.

Letta la memoria difensiva depositata il 15.11.2011 dall'avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS);

Sentita la relazione del consigliere dr. …

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