Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46862 del 12 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46862PEN

Massima

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Il furto di frutti pendenti da alberi, in quanto cose esposte alla pubblica fede per destinazione naturale, integra il reato di furto aggravato ai sensi dell'art. 625 c.p., comma 1, n. 7, a prescindere dall'esistenza o meno di un atto dell'uomo che abbia determinato tale esposizione. La ratio dell'aggravamento sanzionatorio previsto da tale disposizione è infatti quella di tutelare l'affidamento del detentore nella protezione della proprietà altrui, qualora ricorrano i presupposti della necessità, della consuetudine o della destinazione. Pertanto, la sottrazione di olive ancora attaccate agli alberi, in quanto beni esposti alla pubblica fede per la loro condizione naturale, configura il reato di furto aggravato, senza che sia necessario che l'esposizione derivi dalla volontà del proprietario o del possessore. In tema di furto, inoltre, qualora l'agente, operando in un medesimo contesto temporale e spaziale, si impossessi di una parte dei beni e non riesca, per cause indipendenti dalla sua volontà, ad impossessarsi di altri esistenti nello stesso luogo, si realizza un solo reato consumato, non potendosi ravvisare né l'ipotesi del tentativo né quella di furto consumato in concorso con il tentativo. Infine, la concessione della sospensione condizionale della pena è preclusa quando l'imputato ne abbia già beneficiato in precedenza, come risultante dal certificato del casellario giudiziario, mentre l'assenza di specificità nell'indicazione del valore dei beni sottratti esclude la possibilità di riconoscere la circostanza attenuante della speciale tenuità del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2021 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente Dr. GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa ((omissis)), la quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 3 giugno 2021 la Corte d'appello di Bari ha confermato la decisione di …

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