Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14743 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14743PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere richiede la predisposizione di una struttura organizzativa, anche minima, funzionale alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, nella consapevolezza dei singoli associati di far parte di un sodalizio durevole e di essere disponibili ad operare per l'attuazione del programma criminoso comune. La partecipazione all'associazione può essere desunta anche dalla commissione dei reati rientranti nel programma comune e dalle loro modalità esecutive, in quanto manifestazione concreta dell'operatività del sodalizio. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, la costrizione della vittima deve riguardare l'evento del reato, mentre l'ingiusto profitto con altrui danno costituisce un ulteriore evento, sicché si ha solo tentativo quando la violenza o la minaccia non raggiungono il risultato di costringere la persona al "facere" ingiunto. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, nonché nella concessione delle circostanze attenuanti generiche, purché la motivazione non presenti vizi logici manifesti e decisivi. Il sindacato di legittimità è limitato alla verifica di tali vizi, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1648/2012 CORTE APPELLO di LECCE, del 20/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/01/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE;

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