Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 69 del 2024

ECLI:IT:TARCT:2024:69SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di sindacato sull'attività amministrativa, afferma che l'autorità competente, nel rilasciare l'autorizzazione paesaggistica, è tenuta a motivare in modo adeguato e non apodittico la propria valutazione di compatibilità dell'intervento edilizio con i valori paesaggistici tutelati, esponendo l'analisi concreta effettuata sulle ragioni di compatibilità o incompatibilità dell'opera progettata con tali valori. L'omissione di una siffatta motivazione, che si riduca a una mera clausola di stile, determina l'illegittimità dell'autorizzazione paesaggistica e, conseguentemente, del connesso permesso di costruire, in quanto atto che presuppone il rilascio della predetta autorizzazione. Ciò in ragione del carattere discrezionale della valutazione di compatibilità paesaggistica, che impone un rigoroso rispetto degli elementi formali dell'atto, al fine di non incorrere in un deficit di tutela giurisdizionale. Pertanto, il Tribunale, accogliendo il ricorso, annulla l'autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire impugnati, compensando integralmente le spese di giudizio tra le parti in considerazione della complessità della vicenda.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/01/2024

N. 00069/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01050/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1050 del 2023, proposto da ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avvocato Nicolò D’Alessandro, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

- il Comune di ((omissis)) di Catania, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
- il Dipartimento beni culturali e identità siciliana della Regione Siciliana, e la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania, in persona dei rispettivi legali rappresentanti

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