Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2564 del 26 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2564PEN

Massima

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Il reato di furto aggravato si configura quando l'agente si impossessa di beni altrui sottraendoli al legittimo possessore senza il suo consenso, eludendone la vigilanza, a prescindere dall'utilizzo di artifici o raggiri finalizzati a ottenere la consegna della merce. Ciò lo differenzia dal reato di truffa, in cui il possesso della cosa è conseguito mediante l'induzione in errore del soggetto passivo, il cui consenso risulta viziato dagli artifici posti in essere dall'agente. Pertanto, il criterio distintivo tra furto e truffa risiede nell'impossessamento mediante sottrazione "invito domino" che caratterizza il furto, laddove il trasferimento del possesso non avviene con il consenso del legittimo proprietario o detentore. Inoltre, l'utilizzo di espedienti fraudolenti finalizzati a occultare l'azione furtiva in corso di esecuzione, senza indurre il soggetto passivo a compiere atti di disposizione, integra gli estremi del reato di furto aggravato e non quello di truffa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. BA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2555/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 21/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO ROMIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco che ha concluso per l'annullamento del rinvio.

RITENUTO IN FATTO

La Corte d'Appello…

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