Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10180 del 12 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10180PEN

Massima

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La minaccia di violenza fisica o morale diretta a indurre una persona a ritrattare dichiarazioni testimoniali già rese in un procedimento penale integra il reato di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, anche qualora la minaccia non abbia sortito l'esito sperato dall'agente. La condotta tipica di tale reato non richiede che la minaccia sia finalizzata a condizionare la testimonianza che il teste avrebbe reso, essendo sufficiente che essa sia diretta a indurre il teste a ritrattare le dichiarazioni già rese. La valutazione delle circostanze del reato e della personalità dell'imputato ai fini della quantificazione della pena e della concessione delle circostanze attenuanti generiche rientra nell'ambito del merito della decisione, sottratto al sindacato di legittimità se la motivazione della sentenza impugnata sia ragionevole e immune da vizi logici o contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. DO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1766/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 26/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Francesco Salzano, che chiede il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Gu. Do. , ritenuto con doppi…

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