Il provvedimento di revisione della patente di guida può essere legittimamente adottato dall'amministrazione competente solo in presenza di elementi concreti che inducano a dubitare della persistenza in capo al titolare dei requisiti fisici e psichici prescritti o della sua idoneità tecnica alla guida, non potendo l'amministrazione limitarsi ad affermare apoditticamente la necessità della revisione sulla base di elementi estranei a tali profili di idoneità. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento di revisione, esplicitando gli specifici elementi che giustificano il dubbio sulla persistenza dei requisiti richiesti, non essendo sufficiente un mero richiamo generico alla norma attributiva del potere. In assenza di una siffatta motivazione, il provvedimento di revisione della patente di guida è illegittimo per violazione degli articoli 7 e 10-bis della legge n. 241 del 1990, in quanto l'amministrazione non ha offerto all'interessato la preventiva comunicazione di avvio del procedimento e la possibilità di presentare osservazioni. Il giudice amministrativo, in tali casi, è tenuto ad annullare il provvedimento di revisione della patente di guida.