Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1822 del 16 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:1822PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'appartenenza a un'associazione di tipo mafioso può essere provata anche in assenza di specifici reati-fine contestati all'imputato, attraverso altri elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia ritenute credibili, le intercettazioni di conversazioni che evidenziano il ruolo di vertice e di controllo dell'indagato sulle attività illecite del sodalizio, nonché la sua partecipazione a riunioni e incontri finalizzati al mantenimento della coesione e degli equilibri interni dell'organizzazione criminale. La prolungata detenzione dell'imputato non esclude necessariamente la sua permanenza nel vincolo associativo, specie se la stessa è terminata prima del periodo contestato e gli elementi probatori si riferiscono a fatti successivi. La giurisprudenza di legittimità ritiene, infatti, che la prova della partecipazione all'associazione mafiosa possa essere data con mezzi e modalità diverse dalla dimostrazione della commissione dei reati-fine, essendo il reato associativo autonomo rispetto a questi ultimi. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere sussistente la responsabilità dell'imputato per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa sulla base di una valutazione complessiva degli elementi indiziari, anche in assenza di specifiche condotte delittuose a lui direttamente riferibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DE GREGORIO E. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/04/2016 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico.
RITENUTO IN FATTO
Con l'ordinanza impugnata il Tribunale del riesame di Bari ha confermato il provvedimento del Gip di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del ricorrente (OMISS…

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