Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51989 del 14 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51989PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione aggravata può essere integrato dalla condotta di chi, pur non partecipando direttamente alla richiesta di denaro, rimane costantemente presente accanto all'autore principale e, con il proprio comportamento intimidatorio, contribuisce a creare un contesto di soggezione e timore nella vittima, impedendole di reagire liberamente. Il pericolo di inquinamento probatorio, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla riluttanza della persona offesa a formalizzare la denuncia per timore di ritorsioni, in considerazione della personalità dell'indagato e del contesto ambientale in cui il fatto si è verificato. Ai fini della sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, richiesto per l'applicazione di una misura cautelare, non è necessaria la previsione di una specifica occasione per delinquere, essendo sufficiente una valutazione prognostica fondata su elementi concreti, idonei a dar conto dell'effettività del rischio di commissione di ulteriori reati della stessa specie, quali le modalità esecutive del fatto, la personalità dell'indagato e la sua propensione a delinquere desumibile dai precedenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza resa dal Tribunale di Palermo - Sezione per il riesame dei provvedimenti cautelari personali e reali - in data 9/6/2017;
Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 18/10/2017 la relazione fatta dal ((omissis));
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. CARDIA Delia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata ordinanza il Tribunale …

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