Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23439 del 12 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23439PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può ritenere sussistente la pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione anche in presenza di un limitato periodo di detenzione, qualora gli atti processuali diano atto della persistenza dei rapporti tra il soggetto e ambienti criminali. In tali casi, il giudice non è obbligato a rinnovare il giudizio di pericolosità, essendo sufficiente che lo stesso valuti l'attualità della pericolosità sociale, senza che il decorso del tempo o la detenzione possano far ritenere venuto meno tale giudizio. Il ricorso per cassazione in materia di misure di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge, essendo escluso il sindacato sulla motivazione per vizi di illogicità manifesta, salvo il caso di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 05/05/2016 della CORTE APPELLO di MESSINA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere IGNAZIO PARDO;
lette le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con decreto in data 5 maggio 2016 la Corte di Appello di Messina, in parziale accoglimento dell'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto del Tribunale di Messina dell'8 aprile 2014, depositato il 5 magg…

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