Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9303 del 4 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9303PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando la condotta minacciosa o violenta, anche se finalizzata al soddisfacimento di un preteso diritto, si estrinseca nella costrizione della vittima attraverso l'annullamento della sua capacità volitiva, mentre il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni è configurabile quando un diritto giudizialmente azionabile venga soddisfatto attraverso attività violente o minatorie che non abbiano un epilogo costrittivo, ma più blandamente persuasivo. Pertanto, il delitto di estorsione è integrato quando: a) la condotta dell'agente abbia finalità costrittiva, volta a costringere la vittima annullandone le capacità volitive; b) l'agente sia estraneo al rapporto contrattuale e agisca anche solo per confermare ed accrescere il proprio prestigio criminale; c) la condotta minacciosa e violenta sia diretta non solo nei confronti del debitore, ma anche di persone estranee al sinallagma contrattuale. Tali requisiti ricorrono quando l'imputato, non avendo mai abitato nell'appartamento locato dalla sorella, pretenda una somma di denaro a titolo di "buona uscita" per la restituzione delle chiavi, senza che tale pretesa trovi fondamento in alcuna norma giuridica, e ponga in essere condotte minacciose e violente non solo nei confronti del locatario, ma anche di terzi estranei al rapporto contrattuale, al fine di conseguire un ingiusto profitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/10/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA DANIELA BORSELLINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. COCOMELLO Assunta, che ha concluso chiedendo annullamento senza rinvio per estinzione dei reati.
RITENUTO IN FATTO
1.La CORTE APPELLO di Napoli, con sentenza del 28 ottobre 2015 ha confermato …

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