La revoca della patente di guida disposta dall'autorità amministrativa a seguito di un procedimento penale concluso con l'estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova deve essere preceduta da un autonomo accertamento amministrativo circa la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione di tale sanzione accessoria, con il rispetto del contraddittorio procedimentale a garanzia del diritto di difesa dell'interessato. L'autorità amministrativa non può limitarsi a recepire acriticamente l'esito del procedimento penale, ma è tenuta a valutare in modo autonomo il fatto-presupposto per l'applicazione della sanzione, fornendo adeguata motivazione in ordine all'iter logico seguito. La declaratoria di estinzione del reato per altra causa diversa dalla morte dell'imputato non comporta automaticamente l'estinzione della sanzione amministrativa accessoria, essendo necessario un accertamento autonomo da parte dell'amministrazione circa la sussistenza delle condizioni di legge per l'applicazione di tale sanzione. Il mancato avvio del procedimento amministrativo con la comunicazione di avvio all'interessato e la conseguente omissione del contraddittorio procedimentale integrano una violazione del principio del giusto procedimento e del diritto di difesa, rendendo illegittimo il provvedimento finale di revoca della patente di guida.