Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27371 del 4 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27371PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso comporta una presunzione di pericolosità sociale e di attualità delle esigenze cautelari, in ragione del carattere tendenzialmente indissolubile del vincolo associativo. Tale presunzione può essere superata solo dimostrando l'insussistenza di elementi concreti che rendano impossibile la prosecuzione del contributo dell'indagato all'organizzazione criminale. Pertanto, in assenza di prova contraria circa l'avvenuta cessazione del legame associativo, permane la presunzione di pericolosità e la conseguente sussistenza delle esigenze cautelari, anche in considerazione della struttura stessa della fattispecie e delle sue connotazioni criminologiche, legate alla particolare forza intimidatrice e alla fitta rete di collegamenti personali che caratterizzano le associazioni di stampo mafioso, radicate nel territorio. Solo in casi particolari, come quello del concorso esterno, la valutazione dell'attualità delle esigenze cautelari potrà assumere rilievo autonomo, in ragione della specificità del meccanismo di partecipazione all'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 5514/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 19/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO TUTINELLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento del provvedimento impugnato.
udito il difensore avv. (OMISSIS), del foro di Napoli e avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) che hanno illustrato i motivi.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza 7 gennaio…

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