La variante urbanistica al piano regolatore generale deve essere adottata e approvata nel rispetto del giusto procedimento, con un'adeguata istruttoria e motivazione, tenendo conto dello stato di fatto e di diritto del territorio interessato. In particolare, l'amministrazione comunale è tenuta a svolgere la ricognizione dello stato giuridico e di attuazione delle previsioni urbanistiche prevista dall'art. 62, comma 5, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, al fine di accertare correttamente la condizione urbanistica delle aree oggetto di variante. L'omissione di tale adempimento istruttorio essenziale determina l'illegittimità della variante urbanistica approvata, che deve essere annullata limitatamente alle parti di interesse del ricorrente, fermo restando il potere dell'amministrazione di riesaminare la disciplina urbanistica dell'area in esito ad un'adeguata istruttoria. L'accertamento della qualificazione urbanistica di un'area (come lotto intercluso o zona B di completamento) richiede una specifica dimostrazione da parte del ricorrente, non potendo essere desunta in via presuntiva da precedenti provvedimenti o atti istruttori, in assenza di un'espressa e motivata determinazione dell'amministrazione competente.