Il contratto di appalto può essere validamente concluso anche per facta concludentia, senza necessità di una stipulazione in forma esplicita, quando risulti provato che le parti abbiano posto in essere comportamenti concludenti che manifestino inequivocabilmente la loro volontà di concludere il contratto. In tal caso, l'onere di provare la conclusione del contratto grava sulla parte che ne eccepisce l'esistenza, la quale può avvalersi anche di prove testimoniali, senza che la mancata deduzione tempestiva e specifica delle relative circostanze da parte di tale parte costituisca motivo di nullità della prova. Inoltre, la testimonianza resa dal coniuge in regime di comunione dei beni dell'amministratore della società contraente non è preclusa dalla incapacità a deporre derivante dalla responsabilità gravante personalmente sul marito, in quanto accomandatario, atteso che tale principio di incapacità si riferisce a tutte le attività imprenditoriali esercitate da un coniuge senza il concorso dell'altro.