Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26062 del 30 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26062PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, altera dolosamente i documenti relativi alle pratiche di disoccupazione ordinaria, retrodatando la presentazione delle domande e riducendo i giorni di indennità effettivamente percepiti dai lavoratori, al fine di consentire loro di continuare a percepire indebitamente l'indennità oltre il termine massimo di durata, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. Tale condotta, caratterizzata dal dolo, viola i doveri di fedeltà, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, nonché il principio di legalità che impone il corretto svolgimento delle procedure amministrative. La valutazione della prova testimoniale, anche di natura indiretta, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità salvo vizi logici o contraddittorietà. Il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per un mero riesame del fatto, essendo precluso in tale sede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FI. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/10/2006 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA' VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. BUA Francesco, che chiede il rigetto del ricorso;

udito il difensore della parte civile INPS, avv. POTI Mario del…

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