Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33319 del 11 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:33319PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il dolo è elemento essenziale del reato di falsa dichiarazione sulla propria identità personale, pertanto l'imputato che, a causa di gravi infermità psichiche, non abbia avuto la percezione della propria identità e abbia fornito in successione due diverse generalità, non può essere ritenuto responsabile per mancanza del requisito soggettivo del reato, dovendo al più essere esclusa la sua imputabilità. La sentenza in esame afferma che, ai fini della configurabilità del reato di falsa dichiarazione sulla propria identità personale di cui all'art. 436 c.p., è necessario l'elemento soggettivo del dolo, il quale non sussiste qualora l'imputato, a causa di gravi infermità psichiche, non abbia avuto la percezione della propria identità e abbia fornito in successione due diverse generalità, non essendo in grado di comprendere e volere l'atto compiuto. In tali casi, non può essere riconosciuta la responsabilità penale dell'imputato per mancanza del requisito soggettivo del reato, dovendo al più essere esclusa la sua imputabilità. Il giudice di merito, nel caso di specie, ha correttamente escluso la sussistenza del dolo, ritenendo che l'imputata, in ragione delle sue gravi condizioni psichiche, non avesse avuto la percezione della propria identità personale al momento del fatto, fornendo in successione due diverse generalità senza la volontà di dare false dichiarazioni. Pertanto, la sentenza assolutoria è stata confermata in quanto il fatto non costituisce reato per mancanza dell'elemento soggettivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di NAPOLI;

nei confronti di:

1) VI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/11/2006 TRIBUNALE di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Sentite le conclusioni del P.G. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto conver…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.