Il provvedimento amministrativo di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive e di obbligo di presentazione periodica presso l'autorità di pubblica sicurezza, adottato dal Questore ai sensi della legge n. 401 del 1989, art. 6, costituisce una limitazione dei diritti fondamentali della persona che richiede un adeguato controllo di legalità da parte dell'autorità giudiziaria. Tale controllo deve verificare la sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza, la proporzionalità della misura rispetto alla gravità dei fatti e alla pericolosità del soggetto, nonché la congruità della motivazione, la quale deve dare conto in modo specifico delle ragioni che hanno condotto all'adozione della misura, alla sua durata e alle sue modalità applicative, senza potersi limitare a una mera riproduzione del dettato normativo. In particolare, l'imposizione dell'obbligo di presentazione periodica presso l'autorità di polizia, in aggiunta al divieto di accesso, richiede una motivazione che giustifichi tale ulteriore limitazione della libertà personale, evidenziando il nesso logico-giuridico tra la misura adottata e la gravità dei presupposti oggettivi e soggettivi che la sorreggono. Analogamente, l'estensione del divieto di accesso anche a manifestazioni sportive diverse da quelle in cui si sono verificati i fatti posti a fondamento del provvedimento, nonché l'imposizione dell'obbligo di presentazione in corrispondenza di entrambi i tempi della partita, devono essere adeguatamente motivate in relazione alle specifiche esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. La motivazione, pur potendo essere sintetica, deve comunque rendere comprensibili le ragioni sostanziali della decisione e consentire un effettivo controllo di legittimità.