Il diritto di difesa dell'imputato nel processo penale di appello, durante l'emergenza sanitaria da COVID-19, può essere legittimamente limitato attraverso la celebrazione del giudizio in camera di consiglio senza la partecipazione delle parti, salvo espressa richiesta di discussione orale, in conformità alla disciplina eccezionale e di stretta interpretazione prevista dal Decreto Legge n. 137 del 2020, convertito con modificazioni nella Legge n. 176 del 2020. In tale contesto, la mancata concessione al difensore della partecipazione da remoto, pur se richiesta, non integra una violazione del diritto di difesa, atteso che tale modalità partecipativa non è contemplata dalla normativa emergenziale, la quale prevede esclusivamente la celebrazione del giudizio in camera di consiglio senza la presenza delle parti, salvo espressa richiesta di discussione orale. Pertanto, il giudizio di appello celebrato in conformità a tale disciplina eccezionale, con la sola trasmissione delle conclusioni scritte da parte del difensore, non determina una lesione del diritto di difesa dell'imputato, in quanto rispettoso dei limiti e delle garanzie processuali stabiliti dalla legge per fronteggiare la situazione epidemiologica.