La concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è illegittima quando la pena complessivamente inflitta, a seguito del ragguaglio della pena pecuniaria ai sensi dell'art. 135 c.p., superi il limite di due anni previsto dall'art. 163 c.p., in quanto tale statuizione determina l'irrogazione di una pena non prevista dall'ordinamento. Tale vizio di illegalità della pena può essere dedotto con ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 448 c.p.p., comma 2-bis, in quanto incidente sulla legalità della pena intesa in senso ampio, comprensivo anche delle conseguenze punitive. Pertanto, il giudice di legittimità è tenuto ad annullare la sentenza impugnata limitatamente alla sospensione condizionale della pena, con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame sul punto, al fine di verificare se l'accordo intervenuto fra imputato e pubblico ministero fosse riferito solo alla pena detentiva, nel qual caso la sospensione sarebbe legittima, ovvero all'intera pena, nel qual caso sarebbe illegale.