Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35453 del 2 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:35453PEN

Massima

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Il delitto di truffa aggravata si configura quando l'agente, mediante artifici e raggiri, ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dover eseguire un ordine dell'Autorità, si procura un ingiusto profitto con altrui danno. Tale aggravante ricorre anche quando l'agente approfitta delle condizioni di vulnerabilità della vittima, dovute all'età avanzata, alle precarie condizioni di salute o di isolamento sociale, che ne ostacolano la privata difesa. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare la sussistenza delle circostanze aggravanti e nel negare le attenuanti generiche, purché la motivazione sia congrua e non contraddittoria, senza necessità di un'analitica disamina di tutti i fattori rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte di appello di Torino, prima sezione penale, n. 5126/2018, in data 05/12/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea;
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. BIRRITTERI Luigi che ha concluso chiedendo di dichiararsi l'inammissibilita' de…

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