Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12235 del 19 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:12235PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre una misura cautelare su richiesta del pubblico ministero, ha il potere-dovere di qualificare autonomamente i fatti allegati, collocandoli nell'ambito delle disposizioni normative che meglio appaiono atte a giustificare l'adozione della misura, anche valorizzando ulteriori condotte materiali idonee ad integrare il medesimo reato contestato, senza che ciò determini una modifica del fatto oggetto di contestazione, purché si tratti di elementi già emersi dalla richiesta cautelare e noti all'indagato, in quanto il procedimento cautelare non richiede lo stesso grado di determinatezza dell'imputazione, essendo sufficiente la descrizione sommaria del fatto con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate. Pertanto, la diversa qualificazione di condotte già contestate, che vengono solo diversamente ricostruite e riqualificate sotto il profilo della loro rilevanza penale, non incide sulla legittimità della misura cautelare, né determina una lesione del diritto di difesa, trattandosi di fatti già allegati alla richiesta del pubblico ministero e noti all'indagato. Inoltre, il giudice può confermare la misura cautelare anche sulla base di nuove emergenze istruttorie, qualora ritenga che queste non abbiano fatto venir meno la gravità indiziaria in ordine al reato contestato, senza che ciò comporti una modifica del fatto oggetto di contestazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/09/2018 del Tribunale di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito il difensore avv. (OMISSIS), anche quale sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che insiste per l'accoglimento del ricors…

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