Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5226 del 2005

ECLI:IT:TARNA:2005:5226SENT

Massima

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La comunicazione dell'avvio del procedimento amministrativo costituisce un obbligo generale, che trova applicazione anche nei procedimenti a contenuto vincolato, in quanto la partecipazione del privato riguarda l'accertamento e la valutazione dei presupposti su cui si fonda il provvedimento finale. L'omissione di tale comunicazione determina l'illegittimità del provvedimento, salvo che l'amministrazione non dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso anche in presenza della comunicazione. L'obbligo di comunicazione dell'avvio del procedimento non può essere derogato in assenza di specifiche esigenze di celerità o altre ipotesi tassativamente previste dalla legge, in quanto la partecipazione del privato rappresenta una garanzia fondamentale del giusto procedimento amministrativo, a tutela delle posizioni giuridiche soggettive del destinatario del provvedimento.

Sentenza completa

FATTO E DIRITTO
Come è stato rappresentato ai difensori delle parti, ai sensi degli artt. 21 e 26 l. 6 dicembre 1971 n. 1034, il ricorso può essere immediatamente definito nel merito con sentenza in forma semplificata, adottata in camera di consiglio.
Avverso il provvedimento di demolizione indicato in epigrafe sub 1), il ricorrente ha articolato censure di violazione di legge (art. 7 l. 47/85, art. 38 legge 47/1985 in relazione alla legge 326/2003 artt. 31 e 37 d.P.R. 380/01 legge regionale 19/2001, artt. 3, 4, 5 e 7 l. 241/90), nonché eccesso di potere sotto vari profili e violazione del giusto procedimento, difetto di motivazione. Il Comune di Sant'Agnello si è costituito in giudizio contestando genericamente la fondatezza della domanda. All'udienza in camera di consiglio del 14 aprile 2005 il ricorso è stato ritenuto in decisione.
Ritiene il Tribunale che il ricorso sia fondato; in particolare deve ritenersi assorbente la censura, secondo la quale illegittima…

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