Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21014 del 27 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:21014PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel controllo di legittimità sulla motivazione di un provvedimento cautelare, non deve stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti né condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Il ricorso per cassazione è inammissibile quando manchi l'indicazione della correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, che non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, senza cadere nel vizio di aspecificità. Pertanto, il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, purché questa sia logica e non contraddittoria, ancorché opinabile, essendo precluso al giudice di legittimità il riesame del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI IORIO Giorgio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato BELCASTRO Marcella (e anche dall'((omissis)) per SU. e VE. ), quale difensore di CR. Et. (n. il (OMESSO)), SU. An. Gi. (n. (OMESSO)) e VE. Ro. (n. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria, in data 03/08/2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha co…

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