Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciarsi sulla controversia relativa all'annullamento di un'ordinanza di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi emessa dal Comune di Aversa nei confronti di privati occupanti un'area, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Ai fini dell'accertamento del regime giuridico dei beni occupati dai privati, assume rilevanza determinante non solo il requisito soggettivo dell'appartenenza dell'area al patrimonio indisponibile del Comune (in quanto ceduta come standard urbanistico), ma anche il requisito oggettivo dell'effettiva destinazione del bene allo svolgimento di un pubblico servizio. Pertanto, la mera cessione come area standard, senza la concreta attuazione della destinazione pubblica, non è sufficiente a rendere l'area un bene patrimoniale indisponibile. 2. Qualora manchi l'effettiva destinazione pubblica dell'area, la controversia relativa all'ordine di sgombero appartiene alla giurisdizione del Giudice Ordinario, dinanzi al quale il ricorso può essere riproposto ai sensi dell'art. 11, comma 2, c.p.a. 3. L'ordine di ripristino dello stato dei luoghi è invece annullabile, in quanto emesso dal Dirigente dell'Ufficio Patrimonio anziché dal competente Ufficio Tecnico comunale, e senza alcuna effettiva istruttoria sulle caratteristiche dell'area e sull'assenza del necessario titolo edilizio, circostanze di fatto non adeguatamente accertate nel provvedimento impugnato. 4. In considerazione delle incertezze giurisprudenziali sulla questione, le spese del giudizio sono integralmente compensate tra le parti.