Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 7324 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:7324SENB

Massima

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Il ricorso amministrativo è improcedibile qualora l'annullamento dell'atto impugnato non possa arrecare alcun vantaggio concreto ed attuale all'interesse sostanziale del ricorrente, in quanto siano stati successivamente adottati altri atti amministrativi aventi il medesimo oggetto e contenuto lesivo, non impugnati dal ricorrente. In tali ipotesi, infatti, l'eventuale accoglimento del ricorso non produrrebbe alcun effetto utile per il ricorrente, venendo meno il requisito dell'interesse a ricorrere, quale condizione dell'azione, sia al momento della proposizione del gravame che al momento della decisione. Il giudice amministrativo, pertanto, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, non potendo pronunciarsi nel merito sulla legittimità dell'atto impugnato, in assenza di un interesse concreto ed attuale del ricorrente. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l'atto impugnato sia stato adottato in epoca antecedente rispetto ai successivi atti non impugnati, i quali, in ragione della loro autonoma capacità lesiva, assorbono e rendono superflua la valutazione di legittimità del primo provvedimento. In tali ipotesi, il giudice amministrativo non può che prendere atto del sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, dichiarando l'improcedibilità del ricorso, fermo restando il potere di compensare le spese di giudizio tra le parti, in presenza di giusti motivi.

Sentenza completa

N. 02515/1992
REG.RIC.

N. 07324/2012 REG.PROV.COLL.

N. 02515/1992 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 2515 del 1992, proposto da:
DARI Roberto, DARI Nadia, DARI Stefania e PATRIZI Rosa (quali eredi di DARI Giuseppe), rappresentati e difesi dall’avv. Giorgio della Valle, presso il cui studio sono elettivamente domiciliati in Roma, Piazza G. Mazzini, n. 8;

contro

l’AGENZIA DELLE ENTRATE sede di ROMA (già UFFICIO DEL REGISTRO DI ROMA) e il MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE (già MINISTERO DELLE FINANZE), in persona dei rispettivi rappresentanti legali pro tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, presso la cui sede domiciliano per legge in Roma, Vi…

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