Consiglio di Stato sentenza n. 3549 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3549SENT

Massima

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Il requisito della "doppia conformità" previsto dall'art. 36, comma 1, del D.P.R. n. 380 del 2001 per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria è saldamente ancorato, senza alcun margine discrezionale di apprezzamento, al riscontro della conformità dell'intervento edilizio abusivo sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della sua realizzazione, sia a quella in vigore al momento della presentazione dell'istanza di sanatoria. Tale requisito non può ritenersi integrato anche nell'ipotesi di sopravvenienza di una disciplina urbanistica o edilizia più favorevole per l'istante rispetto a quella originaria, in quanto il titolo edilizio in sanatoria non può contenere alcuna prescrizione, dovendo l'intervento risultare conforme alla normativa vigente sia al momento della realizzazione delle opere, sia al tempo della presentazione della domanda di sanatoria. Pertanto, il diniego di sanatoria, essendo atto vincolato, non necessita di una motivazione ulteriore rispetto a quella relativa alla rispondenza dell'istanza alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti al momento dell'esame della domanda e al momento di realizzazione delle opere.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/04/2023

N. 03549/2023REG.PROV.COLL.

N. 04406/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4406 del 2017, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), domiciliato presso la Segreteria del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

contro

Comune di Bargagli, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria n. 1130/2016.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 16 marzo 2023 il Cons. ((omissis));

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

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