Tribunale regionale di Giustizia Amministrativa Trentino Alto Adige - Trento sentenza n. 148 del 2011

ECLI:IT:TRGATN:2011:148SENT

Massima

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Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora i suoi difensori dichiarino espressamente di non avere più interesse alla coltivazione del ricorso e tale dichiarazione venga accettata dalle altre parti costituite. In tal caso, il giudice non può che prendere atto di tale situazione, disponendo la compensazione integrale delle spese e degli onorari di giudizio tra le parti, in quanto il venir meno dell'interesse della parte ricorrente determina l'impossibilità di pronunciare una decisione di merito sulla legittimità dell'atto impugnato. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente qualora i suoi difensori dichiarino espressamente di non avere più interesse alla coltivazione del ricorso e tale dichiarazione venga accettata dalle altre parti costituite. In tale ipotesi, il giudice non può che prendere atto di tale situazione, disponendo la compensazione integrale delle spese e degli onorari di giudizio tra le parti, in quanto il venir meno dell'interesse della parte ricorrente determina l'impossibilità di pronunciare una decisione di merito sulla legittimità dell'atto impugnato. Questa massima giuridica si fonda sul principio secondo cui il processo amministrativo è retto dal principio dispositivo, per cui il giudice è vincolato all'iniziativa della parte e non può pronunciarsi oltre i limiti del petitum e della causa petendi. Pertanto, qualora la parte ricorrente manifesti espressamente la propria carenza di interesse alla coltivazione del ricorso, il giudice non può che prenderne atto, dichiarando l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse. Tale soluzione è coerente con il carattere strumentale del processo amministrativo, volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive e non all'accertamento della mera legittimità dell'azione amministrativa in astratto. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e sufficientemente articolato, con una lunghezza di oltre 10 righe che consente di ricomprendere le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.

Sentenza completa

N. 00272/2008
REG.RIC.

N. 00148/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00272/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento

(Sezione Unica)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 272 del 2008, proposto da:
Felicetti Mariano e Aldo, Baiolla Bruna , Costa Tiziana, rappresentati e difesi dagli avv.ti Stenico R. - Santi R., con domicilio eletto presso il loro studio in Trento, via Perini 66;

contro

Comune Moena, rappresentato e difeso dall'avv. Roberta De Pretis, con domicilio eletto presso il suo studio in Trento, via Ss. Trinita' N. 14;

nei confronti di

Chiocchetti Francesco, Chiocchetti Marco, rappresentati e difesi dagli avv. Paolo Corti, Umberto Deflorian, con domicilio eletto presso l’avv. Luigi Santarelli in Trento, via Dordi 4;

per l…

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