Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42989 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42989PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giornalistica, pur potendo comportare una lesione della reputazione altrui, è legittimo quando la notizia pubblicata corrisponde fedelmente al contenuto di provvedimenti giudiziari, senza omissioni o aggiunte che ne alterino il significato, e quando sussiste un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti riportati. Tuttavia, il giornalista deve astenersi da autonome ricostruzioni o ipotesi che vadano oltre il mero resoconto obiettivo degli atti e provvedimenti giudiziari, dovendo in tal caso assumersi direttamente l'onere di verificare la veridicità e la rilevanza pubblica delle informazioni diffuse. Il criterio della verità della notizia deve essere riferito agli sviluppi di indagine ed istruttori quali risultano al momento della pubblicazione dell'articolo, non potendosi pretendere dal giornalista la dimostrazione della fondatezza delle decisioni assunte in sede giudiziaria. Allo stesso tempo, il diritto di cronaca deve essere esercitato nel rispetto del limite della continenza, non potendosi risolvere in un attacco personale e gratuito al soggetto cui le informazioni si riferiscono. Pertanto, l'omissione di elementi essenziali contenuti nei provvedimenti giudiziari, così come l'aggiunta di circostanze non supportate dagli atti, possono integrare gli estremi della diffamazione, in quanto idonee a ledere ingiustamente la reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza R.G. 9349/2005 del 25/05/2010 della Corte d'appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria della parte civile;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal Consigliere Dr. Giuseppe De Marzo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Cedrang…

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