Cassazione penale Sez. V sentenza n. 130 del 4 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:130PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancata indicazione della data e del luogo di commissione del fatto nel decreto di citazione a giudizio non determina la nullità dello stesso, qualora tali elementi siano comunque ricavabili dalla querela richiamata nel decreto, quale atto acquisito al fascicolo del dibattimento. La valutazione delle emergenze processuali operata dal giudice di merito non è censurabile in sede di legittimità, salvo che non si segnalino specifici errori logici nell'argomentazione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende, la cui entità è rimessa alla valutazione discrezionale della Corte in relazione alle circostanze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

R

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pe. Sa. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 4-7-06 dal Giudice di pace di Rossano;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal consigliere dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CIANI Gianfranco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DI RICORSO E RAGIONI DELLA DECISIONE

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