Il diritto di accesso agli atti amministrativi, quale strumento di tutela giurisdizionale, deve essere riconosciuto anche alle confessioni religiose che contestano il trattamento tributario applicato ai loro immobili adibiti a luogo di culto, al fine di verificare l'eventuale disparità di trattamento rispetto ad altre confessioni presenti nel medesimo territorio comunale. L'interesse all'accesso, in tali casi, è da ritenersi diretto, concreto e attuale, in quanto strumentale all'esercizio del diritto di difesa, senza che possa essere opposta l'eccezione di mancata integrazione del contraddittorio nei confronti di pretesi controinteressati, atteso che le altre confessioni religiose non possono essere considerate tali, non essendo ravvisabile in capo ad esse un diritto alla riservatezza dei dati tributari richiesti. L'amministrazione comunale è pertanto tenuta a ostendere la documentazione amministrativa Tari relativa alle dichiarazioni, agli avvisi di pagamento, di liquidazione e di accertamento riguardanti le altre confessioni religiose presenti sul territorio, al fine di consentire all'istante di verificare l'eventuale disparità di trattamento e tutelare adeguatamente i propri diritti in sede giurisdizionale.