Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27960 del 6 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:27960PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere non solo "concreto" ma anche "attuale", inteso come elevata probabilità che si determini l'occasione per la realizzazione di un reato temporalmente prossimo, valutata alla luce di tutti gli elementi del caso concreto, quali la gravità del fatto, la personalità dell'imputato, il tempo trascorso dalla commissione del reato e l'eventuale interruzione di attività o relazioni che hanno costituito il contesto del reato. Il giudice deve motivare adeguatamente tale valutazione, non potendo basarsi esclusivamente sulla gravità della pena o sulla proporzionalità della misura, ma verificando la sussistenza di concreti e attuali fattori di rischio di reiterazione, al fine di adottare la misura cautelare meno afflittiva idonea a contenere tale pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/11/2016 del Tribunale del riesame di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENOLDI Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dell'impugnazione;
udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha concluso per l…

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